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Physics of Vulnerability | Uscite di Emergenza | Argodanza
27 Agosto
Martedì 27 agosto 2024 | Porto degli Argonauti, Pisticci, MT
Esiste un momento di sospensione, in cui si prende coscienza del proprio stato. Liquido, pesante, indifeso. Non è il racconto di una storia, é la descrizione di un attimo che si affaccia su vari piani. Quel momento di apnea sul fondo dove non sei tu a definire le regole. Definire la vulnerabilità come una falla nel sistema di protezione è solo una parziale verità. Che succede quando andiamo “faccia a terra”? Physics of Vulnerability racconta la bolla temporale in cui si sospendono tutte le protezioni, crollano i muri, e si ascolta la parte più intima per costruire una risalita. Un viaggio attraverso le nudità della psiche raccontato da corporeità ed emotività. Ascoltare é la preparazione ad una riemersione vigorosa.
Physics of Vulnerability é la nuova idea sperimentale progettata dalla compagnia Uscite di Emergenza e dal coreografo Davide Romeo. Il lavoro parte da una ricerca corporea coreutica che successivamente vuole contaminarsi con gli oggetti, le immagini e le proposte dei componenti del progetto. Il lavoro si articola sull’idea della vulnerabilità come stato emotivo ed esistenziale legato a degli stati corporei, delle immagini e suggestioni che si vorrebbero ricreare in scena. L’ispirazione nasce dalla lettura del libro “Rising Strong” di Brene Brown. Da li la citazione che fa da taglina al progetto. L’acqua diventa il punto focale della ricerca corporea e la trasposizione del concept in immagini, soffermandosi sulla condizione sensoriale di vulnerabilità che esso crea agendo sul nostro stato psicofisico in una situazione di apnea e stallo.
Il lavoro sulla vulnerabilità di ognuno e la ricerca della Brown ci portano ad un’unica definizione di vulnerabilità: uno stato di delicatezza e cautezza.
La trasposizione scenica di questo concetto sono i 30 bicchieri pieni d’acqua in scena. I danzatori dovranno svolgere le loro azioni coreografiche fisiche e dinamiche senza minare all’equilibrio delicato di questi bicchieri. Il risultato è la ri-creazione di una condizione precaria dove ogni minimo movimento potrebbe creare il caos.
I bicchieri e i danzatori creano composizioni sempre nuove e dinamiche finche il punto di svolta arriva come la rivelazione in un viaggio: prendere coscienza del vuoto interiore cambia tutto il nostro sguardo sulla vulnerabilità.
In questo punto le parole della stessa Brown ci suggeriscono una delle tante strade da intraprendere, e ci accompagnano nell’accettazione di una catarsi tutt’altro che scontata, indicandoci la via di una riemersione vigorosa.
Il tutto corredato da una ricerca coreografica dinamica che mira alla restituzione del reale nel movimento e nei gesti con una particolare attenzione al pavimento che diventa una superficie dove giocarsi delle nuove dinamiche di rapporto corpo-gravità.