Lo diciamo continuamente: “mi sono esposta”, “non ti esporre”, “quel tale ha subito un eccessiva esposizione …” aggiungendo magari mediatica. Il verbo “esporre” ha subito recentemente una sorta di mutazione genetica e dal significato relativamente semplice di “porre fuori, mettere in mostra/vetrina”, riferito di regola ad oggetti, è passato ad esprimere una congerie di significati, situazioni e stati d’animo psicologici, riferiti invariabilmente a noi, esseri umani.
Intorno a questa accezione dell’espressione “esposta” ruota la nuova creazione della coreografa Patrizia Cavola per la compagnia Atacama, – da lei fondata e diretta con il collega e partner Ivan Truol – realizzata in chiave femminile …
Ma il soggetto è anche l’eroe, e il suo essere “esposto, indifeso, senza pelle”. E dunque temi sono anche “la forza e la fragilità, il coraggio e la paura”.
Donatella Bertozzi
Il Messaggero