Caos

Il tema di questo lavoro è il caos e i meccanismi del potere.
Il caos che caratterizza il mondo contemporaneo.
Il caos come confusione, smarrimento, difficoltà di scelta.
Il caos che è dentro di noi e ci lascia senza fiato.
Il caos che è intorno a noi, ci frastorna e ci trasforma in vittime o spettatori di una guerra cosmica e primordiale.

Al caos è legato il potere e quello che interessa la creazione, è soprattutto il potere che si sviluppa nella relazione tra il singolo e il gruppo, dunque il potere di un singolo uomo su un popolo o viceversa quello di una folla che toglie spazio e impedisce l’espressione dell’individuo

Coreografia e regia: Patrizia Cavola, Ivàn Truol

Interpreti: Patrizia Cavola, Rozen Corbel, Gea Lucetti, Luna
Marongiu, Ivàn Truol, Marco Ubaldi

Musiche Originali: Epsilon Indi

Costumi: Giovanna Lombardo

Luci: Danila Blasi

Durata: 70 minuti

Produzione:

Compagnia Atacama

Una donna perde qualcosa ad ogni passaggio della folla, ogni contatto è un furto, ogni interazione la lascia più sola, più nuda, depredata.
La folla, di cui lei stessa è parte, è come un esercito, uomini e donne blindati, accecati, all’opera nell’esercizio del potere: divorano, schiacciano, competono, litigano, si combattono. Uno contro l’altro, tutti insieme contro uno, branco di predatori consumano il loro pasto.
Il combattimento è una vertigine, un vortice, un turbine che trascina rapidamente al fondo il bisogno di amare, possedere fino a divorare.. il bisogno di esprimersi, affermarsi fino a ridurre a niente l’altro

Presi per mano alla ricerca di sostegno e conforto, non possono muoversi liberamente. Nascosti all’ombra di qualcuno ne dirigono i movimenti e il sentire, schermandosi e al tempo stesso proiettandovi le proprie aspettative e desideri. Guidati, manipolati e assordati da voci che provengono da dentro e da fuori faticosamente tentano di intraprendere un cammino.
Esposti al disastro subiscono l’urlo dell’imperatore

I costumi, dipinti a mano da Giovanna Lombardo, trasformano gli interpreti in manichini corazzati, al tempo stesso esposti come fossero nudi e protetti come guerrieri medievali.
Il caos che ci circonda, che parte dal cosmo, in una visione inizialmente universale, caratterizzata da una forte musica pervasiva, è quello dello smarrimento
I personaggi…con il contatto continuo dei loro corpi creano delle figure che sprigionano una potenza, un fuoco. Talvolta parlano o incalzano in scene grottesche o di parodia.
Così vestiti potrebbero sembrare a volte dei guerrieri, nelle scene più aggressive.
Talvolta sembrano essere ridotti all’essenziale e sembrano vivere in un mondo sconosciuto … sono leggeri, quasi senza peso

Caos primordiale e caos attuale, vissuto movendosi, gridando e sussurrando.
Sono tutti una piccola parte di un universo che li divora, ma non vogliono soccombere

Splendida la musica di collaboratori già collaudati: Epsilon Indi.
Il disegno luci di Danila Blasi, anch’essa già collaboratrice degli Atacama, ha valorizzato l’essenziale ma suggestiva scenografia

Galleria

Produzione 2006

ATACAMA