Rassegna Stampa

Migranti di Paolo Verlengia

Uno spettacolo come “Migranti” della Compagnia Atacama propone interessanti spunti per la riflessione, e non già perché dichiari sin dal titolo l’ingaggio di un tema sociale.

Se infatti in teatro quella dell’impegno è una categoria ricorrente, è altrettanto vero che il più delle volte questa ricorrenza finisce per innescare meccanismi retorici piuttosto sterili sul piano artistico e difficilmente soppesabili sul piano della loro utilità.Read More

Migranti di Giacomo Piccoli

In un palco senza scenografia, nel buio di una simbolica notte si intravedono corpi estenuati dalla stanchezza probabilmente su un immaginario gommone alla deriva. L’intreccio di anime speranzose di giungere in un luogo di presunta salvezza. Quasi un rito propiziatorio quello che coinvolge i disperati clandestini, un rito arcaico terribile, non privo di morti, di dolorosi sacrifici in visioni di apocalittica sventura verso una terra promessa, che imporrà inevitabilmente nuovi sfruttamenti, nuovi tribalismi, nuove vessazioni.Read More

Migranti di Delfina Stella

Migranti è la nuova produzione della Compagnia Atacama, attiva da molti anni in ambito nazionale ed internazionale. Quest’anno, dal 23 al 25 giugno, sul palco del Teatro Tor Bella Monaca, i coreografi Patrizia Cavola ed Ivan Truol, hanno scelto di affrontare una tematica attuale e più che mai in discussione negli ultimi tempi: la migrazione e tutte le tematiche sociali che da essa derivano.Read More

Cappuccetto Rosso – C’era una volta il lupo e la fanciulla di Ludovica Avetrani

Addentrarsi nel fitto di un bosco attraverso un sentiero, che vorticoso fra le fronde conduce allo smarrirsi. Essere soli, di fronte all’oscurità di quella vegetazione fitta, forse indifesi, muniti di una grande arma a doppio taglio: la curiosità. Sentirsi sospesi ed inseguiti da qualcosa che si cela nell’ombra, che segue famelico qualsiasi odore lasciato come traccia, essere in balia di un pericolo imminente.Read More

Io, Lei, Me di Teatro & Spettacolo

IO, LEI, ME: un viaggio alla scoperta del sè per la compagnia ATACAMA di Patrizia Cavola

Spettacolo andato in scena il 23 settembre presso il Teatro Florian Espace di Pescara all’interno del Festival CORPOGRAFIE 2016.

Un lavoro sulla ricerca interiore, un viaggio negli stereotipi femminili dentro i quali ritrovare se stessi nel e con il proprio corpo.Read More

Io, Lei, Me di Delfina Stella

Io, lei, me è un solo interpretato dalla danzatrice Valeria Baresi che unisce le tre ultime produzioni della compagnia romana diretta da Patrizia Cavola e Ivan Truol.

Una donna con il viso nascosto da una scatola di latta danza sulle sillabe interrotte di Patrizia Hartman: una singhiozzante interpretazione della femminilità nascosta, intrappolata ma evocata in ogni singolo movimento.Read More

Come un bambino abbandonato nello specchio dell’armadio di Ludovica Marinucci

Uno specchio-armadio al centro della scena è l’elemento attorno a cui ruota lo spettacolo di teatrodanza Come un bambino abbandonato nello specchio dell’armadio di Patrizia Cavola e Ivan Truol, liberamente ispirato dal romanzo Diario di un corpo di Daniel Pennac.

Uno dopo l’altro i sette performer irrompono sulla scena, ognuno con la sua gestualità peculiare, ognuno col suo modo di ri-flettere non solo le proprie sembianze fisiche ma soprattutto l’immagine di se stessi.Read More

Come un bambino abbandonato nello specchio dell’armadio di Valentina De Simone

Ci gira intorno quasi spaventata, la bambola di pezza stretta forte al petto, gli occhi insicuri che sondano il buio, le gambe curiose da bambina che non smettono di cercare. Si avvicina per scrutarne le fattezze, lo sguardo puntato oltre quel rettangolo spento incorniciato di blu. L’armadio nella camera di nonna Faustina è una fantasia infantile che solletica gli adulti, un’euforia sottile da assaporare al ritmo di un vociare sommesso ma costante. Piccoli grandi ne attraversano il confine, alla conquista di una dimensione in cui scoprirsi per la prima volta, attimo dopo attimo, senza pudore.Read More

Galleggio, Annego, Galleggio di Rodolfo Di Giammarco

La danza degli Atacama dà vita ad una poesia fisica, pittorica e visionaria, conforti interazioni sonore.

Variazioni di braccia, evoluzioni di gambe, pulsare di fiati, ricerche sottili di immagini e poesia fisica costituiscono il flusso di Galleggio, Annego, Galleggio … Visioni al di fuori delle logiche narrative, con le partiture elettroniche sperimentali degli Epsilon Indi.Read More

Galleggio, Annego, Galleggio di Alessia Fortuna

Dal fondale pendono fili di lucine bianche mentre sul palcoscenico le piccole luci colorate disegnano un cerchio, un luogo da percorrere in senso circolare. La percezione che si ha dello spazio diventa sconfinata.
La parola, che interviene in maniera del tutto inaspettata, ha il compito di esplicare in un solo momento, due modi diversi di vedere le cose, di percepire la natura e la vita la cui chiave di soluzione è forse l’unione insita nella relazione amorosa allo stato puro. Il corpo dei danzatori si abbandona, annega per poi ritornare in superficie.Read More