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Sine Tactu
17 Dicembre 2021
SINE TACTU
nuova produzione 2021
Ideazione, Coreografia, Regia, Luci: Patrizia Cavola – Ivan Truol
Con: Nicholas Baffoni, Marco Cappa Spina, Valeria Loprieno, Cristina Meloro, Camilla Perugini
Musiche Originali: Epsilon Indi
Costumi: Milena Corasaniti
Videocreazione : Sergio De Vito
Organizzazione: Emanuela Mino
Amministrazione : Letizia Coppotelli
Ufficio Stampa/Comunicazione/Distribuzione: Theatron 2.0
Produzione: Atacama
Con il contributo di: MIC Ministero della Cultura
Regione Lazio
Residenze: La Scatola Dell’Arte
Il progetto coreografico Sine Tactu rappresenta il terzo passo parte del trittico ispirato
all’universo di Alejandro Jodorowski che come primo step aveva dato vita allo
spettacolo Galleggio, Annego, Galleggio, quindi a La Danza della Realtà, per trovare
compimento in questo nuovo progetto di creazione.
Tema centrale la complessità del vivere contemporaneo e la natura antica, ancestrale
dell’uomo che permane anche nella contemporaneità. In particolare Sine Tactu vuole
indagare sull’impatto che gli accadimenti unici e inaspettati del tempo presente che
stiamo vivendo, hanno e avranno sulla stessa natura umana. Su come plasmeranno il
nostro modo di essere nel mondo, di entrare o non entrare in relazione con gli altri
esseri umani. Guardare all’uomo nella contemporaneità non può prescindere dalla
nuova situazione di emergenza pandemica che ha introdotto in tutti noi un’incertezza
e uno smarrimento legato alla sensazione di perdita di controllo sulle nostre vite e
sulla nostra possibilità di pianificare, progettare, costruire. All’improvviso il modello
esistenziale che percorrevamo sembra non essere più adatto a garantire la nostra
sopravvivenza. Le nuove regole che ci portano al distanziamento, all’isolamento,
all’evitare i contatti, l’impossibilità e il pericolo del “toccare” in che modo
trasformeranno noi e il nostro sentire? Sarà per sempre o temporaneo? Che ricaduta
ha e avrà tutto questo sulla creazione artistica e sulla pratica del danzare? La danza è
corpo, contatto, è relazione profonda, intima, fiducia. Come si esprime il corpo in un
habitat di pericolo, diffidenza, separazione? E sopratutto che spazio occupa il corpo in
un mondo che sposta sempre più il piano di azione in un “oltremondo” leggero, veloce,
immateriale, una copia digitale del mondo? (The Game Alessandro Baricco) E con che
peso? La creazione vuole indagare sulla relazione tra i corpi dei danzatori in scena e
la loro immagine proiettata attraverso l’uso di telecamere in diretta e di contributi
virtuali e video.