Svelare le contraddizioni dell’animo umano, rendere visibile ciò che l’anima immagina soltanto, dare vita attraverso la danza ad una poesia fisica che scavi a fondo nell’inconscio collettivo: questi sembrano gli obiettivi principali di “GALLEGGIO, ANNEGO, GALLEGGIO”, ultima fatica della Compagnia Atacama in scena al teatro Vascello di Roma fino al 29 marzo.
Un’umanità, quella descritta dallo spettacolo, che sembra galleggiare, annegare per poi galleggiare nuovamente nella sua quotidianità, contrassegnata in particolar modo dalla nostra assurda tendenza al correre, alla velocità, alla fruizione immediata delle cose: in poche parole, al movimento.
Chiara Cacciotti